A Roma i ricchi, a passeggio per le strade della città, si facevano accompagnare dai nomenclatores, schiavi con un compito davvero originale: suggerire al proprio padrone i nomi delle persone che incontrava o che gli rendevano omaggio affinché egli potesse salutarle come si conveniva.
La funzione dei nomenclatores si rivelava particolarmente importante in tempo di elezioni quando questi schiavi accompagnavano per strada i candidati col compito di suggerire loro di nascosto i nomi dei possibili elettori. Allora come oggi infatti per il candidato alle elezioni era necessario manifestare la massima familiarità soprattutto con gli sconosciuti.
I romani chiamavano questi tipo di nomenclatores con un singolare nomignolo: fartores. In lingua latina si trattava di un divertente uso in senso figurato di tale parola. Il fartor infatti, letteralmente “farcitore” o “riempitore”, era colui che per professione ingrassava gli animali destinati alla tavola (specialmente gli uccelli), oppure colui che era incaricato di realizzare salsicce e ripieni. Noi oggi lo chiameremmo salsicciaio.
Ma perché i romani chiamavano gli schiavi nomenclatores che accompagnavano i candidati in tempo di elezioni col soprannome di fartores ossia salsicciai?
Perché come i salsicciai “fanno il ripieno” così questi nomenclatori “infarcivano” le orecchie dei candidati con i nomi di quelli da salutare.
che buffa associazione ☺️
Farebbero comodo anche a me questi suggeritori, non so perchè ma non ricordo mai i nomi delle persone che mi presentano. Quando mi capita di incontrarli mi arrampico sugli specchi per evitare il nome!!
Capita anche a me 😅😂😂