Il guardiano del faro e la tempesta

Nel corso dell’ultimo secolo il faro di La Jument (Bretagna, Francia) ha notevolmente incrementato la sicurezza marittima nella zona, nota ai Bretoni come Mer d’Iroise. Tuttavia, le acque al largo della costa occidentale della Bretagna rimangono ancora uno dei mari più pericolosi in Europa con frequenti violente tempeste, onde enormi e forti correnti.

Una di quelle tempeste si è abbattuta nella zona il 21 dicembre 1989. Un fronte di bassa pressione proveniente dall’Irlanda ha portato venti di burrasca ed enormi onde tra i 20 ed i 30 metri di altezza che si sono spettacolarmente infrante contro il faro.

Le onde, entrate nel faro attraverso le finestre inferiori, avevano inondato la torre e spazzato via i mobili.

Il guardiano del faro Théodore Malgorn in attesa dell’elicottero di soccorso, sentendo l’inequivocabile rumore di un elicottero che si avvicina, esce, pronto per essere raccolto.

Ma, sorpresa, non era il suo elicottero: era il fotografo Jean Guichard.

Guichard voleva immortalare il pittoresco faro nella tempesta, ed aveva così conquistato l’inattesa attenzione del guardiano del faro, in una fotografia che ha fatto il giro del mondo.

Il fotografo aveva noleggiato un elicottero per scattare foto aeree della tempesta, volendo sorvolare la zona nonostante le condizioni di volo estremamente pericolose.

Gli scatti di Jean Guichard diventarono immediatamente un successo planetario e gli valsero il 2 ° posto nel World Press Photo Award 1991.

L’immagine di La Jument ha venduto oltre un milione di copie, facendolo diventare senza dubbio il faro bretone più celebre nel mondo.

Fortunatamente Malgorn riuscì a rientrare e a chiudere la porta evitando di essere risucchiato dalla forza dell’onda.

I fari in Bretagna sono state automatizzati negli ultimi decenni e la stessa struttura di La Jument non ha avuto più un guardiano dal 1991.

8 commenti

  1. Questo articolo mi riporta alla mente un’associazione d’idea,ed esattamente: negli anni ’70 un motivo musicale dilagò negli ascolti: si trattava di un brano eseguito al moog,un sintetizzatore elettronico inventato nel 1969 da Robert Moog: aveva titolo “Amore grande amore libero” e il neofita strumentista si chiamava Federico Monti Arduini, noto con lo pseudonimo “Il guardiano del faro”.

  2. bella foto ma… non poteva recuperarlo cmq lui?
    mi sembra uno di quei documentari in cui mostrano il cucciolo in difficoltà; non possono salvarlo? non credo che guardino i filmati una volta l’anno

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