A partire dagli albori della letteratura, il mistero che si cela sotto la crosta terrestre è stato esaminato da illustri poeti, scrittori e studiosi. Per citare qualche nome, Dante Alighieri accede al sottosuolo con Virgilio nella Divina Commedia e Jules Verne in “Viaggio al centro della Terra” ne immagina lo scenario con vivide descrizioni.
Al posto di interrogarsi lasciando spaziare l’immaginazione, gli scienziati, alla fine degli anni Cinquanta del Novecento, affrontarono di petto il problema: vennero fatte costruire enormi trivelle con lo scopo di scoprire i segreti del sottosuolo.
Negli Stati Uniti il progetto ebbe inizio nel 1957, e venne nominato “Project Mohole” e si stabilì al largo della costa del Pacifico del Messico. Sebbene armati delle migliori intenzioni, gli americani furono costretti a interrompere le attività, nel 1966, a causa della mancanza di fondi.
Quasi contemporaneamente i rivali russi iniziarono le loro operazioni di trivellazione, situate lungo nella Penisola di Kola, sulla costa Baltica. Il progetto venne chiamato “Kola Superdeep Borehole” e cominciò il 24 Maggio 1970.
Nel 1970, anno di inizio dei lavori, l’obiettivo era raggiungere circa 14 chilometri nelle profondità del sottosuolo. Per ottenere ciò furono trivellati diversi pozzi che, attraverso una ramificazione, avrebbero portato a quello principale.I russi si prefissarono l’obbiettivo, entro il 1990, di raggiungere i 13 chilometri, e infine i 14 chilometri entro il 1993.
Tuttavia e inaspettatamente, le temperature raggiunte a quella profondità resero impossibile continuare i lavori, e si fermò tutto. Gli scienziati avevano stimato che, alla profondità di 12 chilometri, ci si sarebbe potuti aspettare una temperatura di circa 100 gradi centigradi: ve ne erano invece 180.
Prendendo atto del rilevamento, venne decretato irrealizzabile continuare a perforare più a fondo di 14 chilometri, poiché si sarebbe raggiunta l’impraticabile temperatura di 298 gradi centigradi.
Dunque, le operazioni di trivellazione si fermarono alla fine degli anni Novanta, e il progetto venne stabilito concluso nel 2006. Le strutture vennero abbandonate e dismesse nel 2008, e sono tutt’oggi presenti sul luogo, dove vengono visitate dai curiosi.
Nonostante sia stata un’opera incompiuta, il Kola Superdeep Borehole diede al mondo scientifico grandi soddisfazioni: è stato possibile infatti fare numerosi rilevamenti e scoperte riguardo la struttura del sottosuolo terrestre.
Una delle più interessanti è senz’altro quella del ritrovamento di ammassi di plancton fossile, rinvenuti a 6 chilometri sotto la superficie terrestre. Nonostante le alte temperature, i fossili erano incredibilmente intatti, quindi adatti allo studio scientifico.
L’ambizioso progetto mise in luce quanto ancora la natura sia invalicabile, sotto certi aspetti, e di quanto invece dimostri un’impareggiabile capacità di resilienza.
Il Pozzo Superprofondo di Kola: 12 Km verso il Centro della Terra
bello! 🙂 Saluti, e grazie del follow.
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Interessante, non sapevo niente di tutto questo. Grazie.
🙏😁
Grazie per il contributo davvero interessante.
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Grande articolo. Interessante.
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Davvero molto, molto interessante 😘😘
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E’ da questo pozzo che qualcuno sostiene che provengano “voci e lamenti”… Tipo quelli dell’aldilà? 🙂
Sembra di sì… 😁
298 gradi centigradi… WOW! Comunque, post super interessante. Come sempre. 🙂
🙏😁
Interessantissimo
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Davvero interessante!!!
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Buona Pasqua caro Simone
anche a te 🙏😁