Gli scheletri di Roopkund
India, lago ghiacciato di Roopkund, posto ad un’altitudine di 5029 metri. E’ il 1942 quando una guardia forestale passò per questo piccolissimo bacino d’acqua, profondo solo 2 metri, ghiacciato per 11 mesi all’anno.
Era estate e fermandosi sulle sponde del Roopkund notò quelle ossa umane sparse tra le pietre o sommerse dall’acqua. Contò circa 200 cadaveri da qui gli scheletri di Roopkund. Le indagini condotte per cercare di svelare il mistero non portarono a nulla.
All’inizio gli archeologici hanno pensato appartenessero a un contingente di soldati giapponesi che penetrati di nascosto in territorio nemico si sarebbero smarriti tra le nevi dell’Himalaya morendo tutti.
Successivamente si pensò appatrenessero al generale Zorawar Singh del Kashmir e ai suoi uomini, che si dice di abbiano perso la strada e siano morti nelle alture dell’Himalaya nel loro viaggio di ritorno dopo la battaglia del Tibet nel 1841.
Dopo aver constato che i resti dovevano essere più antichi, si è pensato che i cadaveri fossero il risultato di un attacco non riuscito di Mohammad Tughlak sul Garhwal Himalaya. Ma non era neanche questa la verità. Come neanche un’epidemia di una malattia sconosciuta o un rituale macabro che si sarebbe concluso con un suicidio di massa.
La rivelazione è avvenuta nel 2004, quando una squadra di ricercatori ha svelato che quelle persone sono morte 2800 anni fa per una grandinata: i corpi presentano, infatti, crepe nella parte posteriore del cranio, con ferite dovute a sfere grandi come palle da baseball (circa 23 cm di circonferenza).
I pellegrini probabilmente hanno raggiunto le acque fresche del lago per abbeverarsi, quando sono stati sorpresi da una poderosa grandinata che li ha uccisi tutti. Le acque gelide hanno conservato i loro corpi per centinaia di anni, alcuni dei quali ancora con i capelli e vestiti intatti.
Che brutta fine
L’ha ripubblicato su Pastor Aeternus proteggi l'Italia.
Incredibile!