Nel racconto della Bibbia Caino e Abele sono i primi due figli nati da Adamo ed Eva dopo la cacciata dal giardino dell’Eden. Caino pratica l’agricoltura e Abele la pastorizia: entrambi offrono a Dio in sacrificio i prodotti del loro lavoro, ma solo le offerte di Abele vengono accettate. La preferenza accordata da Dio ad Abele suscita la gelosia e l’ira di Caino, che porta Abele nei campi e lo uccide.
L’episodio del Libro della Genesi che ha per protagonisti i due fratelli, è stato ampiamente raccontato sia nella letteratura che nell’arte, in quest’ultima raffigurando spesso il momento culminante e tragico dell’uccisione.
Il pittore e scultore francese Auguste Hyacinthe Debay (1804-1865) nella sua opera “La prima culla“, 1845, oggi conservata in una collezione privata, ritrae Caino e Abele in una maniera completamente diversa. Nessuna violenza omicida o scena drammatica, anzi la rappresentazione di un momento idilliaco: Caino e Abele bambini placidamente accoccolati tra le braccia della mamma.
Con questa rappresentazione Debay offre allo spettatore l’occasione di meditare sul contrasto struggente tra questo momento sereno e il tradimento, la violenza e la morte che si profilano nel futuro dei due fratelli.
Deaby fu un abile artista, sia nella pittura che nella scultura, non aveva neanche vent’anni quando nel 1823 vinse il prestigioso Prix de Rome per la pittura. La sua produzione scultorea fu piuttosto piccola, solo una ventina di opere, ma includeva questa scultura che è una tra le più conosciute della metà del XIX secolo. Fu esposta al Salon di Parigi del 1845 dove ebbe grande successo, poi, con altrettanto successo a Londra alla Grande Esposizione del 1851 e di nuovo a Parigi nell’esposizione universale del 1855 dove fu insignita della medaglia d’oro.