La maschera funeraria di Tutankhamon, nota anche come maschera di Tutankhamon, è la maschera funeraria dell’antico faraone egizio Tutankhamon (1342-1323 a.C.). Fu scoperta dall’egittologo britannico Howard Carter nel 1922 nella tomba KV62 e si trova ora al Museo egizio del Cairo. È una delle opere d’arte più conosciute del mondo.
Secondo quanto ha scritto l’egittologo Nicholas Reeves, la maschera è “non solo l’immagine quintessenziale della tomba di Tutankhamon, ma probabilmente anche il più famoso oggetto proveniente dall’antico Egitto“.
Nel 2001, una ricerca ha permesso di appurare che la parte facciale della maschera, munita di fori per le orecchie (particolare insolito per un faraone, visto che erano riservati ai principi e alle donne) fu riassemblata e adattata, in quanto era stata originariamente creata per l’enigmatica regina Neferneferuaton; il nome regale di quest’ultima, Ankhtkheperura, fu individuato in un cartiglio parzialmente cancellato sul retro della maschera.
Scoperta
La camera sepolcrale del faraone adolescente Tutankhamon fu scoperta nella Valle dei Re nel 1922, e aperta l’anno seguente. La squadra di Carter impiegò altri due anni per raggiungere e aprire il pesantissimo sarcofago che conteneva la mummia del faraone. Il 28 ottobre 1925, Carter aprì il sarcofago più interno, portando alla luce, per la prima volta dopo circa 3250 anni, la maschera d’oro. Scrisse nel suo diario:
«I perni [furono] rimossi, il coperchio fu sollevato. La penultima scena fu rivelata – la mummia molto ben confezionata del giovane re, con una maschera d’oro dall’espressione triste ma tranquilla, simboleggiante Osiride […] la maschera reca gli attributi del dio, ma l’aspetto è quello di Tut.Ankh.Amen [Tutankhamon] – placido e bello, con gli stessi tratti che abbiamo trovato sulle sue statue e sui suoi sarcofagi. La maschera è caduta un poco indietro, quindi il suo sguardo va dritto verso il cielo.»
La maschera fu rimossa dalla tomba nel dicembre del 1925, imballata e trasportata per 635 chilometri fino al Museo egizio del Cairo, dove è in esposizione permanente.
Stato di conservazione
La maschera di Tutankhamon mostra d’aver subito vari danni: perdita di estese parti della pasta vitrea blu dalla fronte e dal retro del nemes, specie dalla treccia posteriore; gran parte di questi danni furono causati da Carter nel tentativo di separare la maschera e la mummia dalle resine di imbalsamazione. Un secondo gruppo di danni è visibile sulla fronte e sulla falda esterna: due fori brutalmente eseguiti in antico, evidentemente per fissare fermamente in posizione il flagello al corpo. Durante la cerimonia di apertura della bocca, il rituale prevedeva che la mummia regale fosse messa in posizione verticale e, forse, in tale posizione il flagello non restava ben fermo rischiando di cadere: ciò potrebbe aver comportato la necessità di risolvere il problema estemporaneamente. Una terza area di danni è riscontrabile nella parte anteriore sporgente, a destra, del nemes: sembra infatti che questa sia stata sottoposta a un violento urto. La posizione e il tipo di danno suggeriscono che la maschera (e forse il completo allestimento funerario) possa essere caduta dalla posizione verticale già all’interno della tomba. Tale ipotesi viene suffragata dalle stesse annotazioni di Carter,che indica un certo numero di pezzi d’oro sparsi sul pavimento dell’entrata e dell’anticamera. Carter identificò successivamente tali frammenti come parte del fianco della maschera.
affascinante antico Egitto 🥰
Grazie sempre
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