La proposta dell’ora legale fu avanzata per la prima volta a Parigi da Benjamin Franklin, uno dei “padri fondatori” americani. Il politico Benjamin Franklin (1706-1790) per tutta la vita fu appassionato di scienza e nel suo saggio Un progetto economico per diminuire il costo della luce, pubblicato nel Journal de Paris (1784) avanzò una proposta decisamente originale.
Franklin propose di indurre la popolazione ad alzarsi prima al mattino, sfruttando la luce del sole ed aver il maggior risparmio energetico possibile. Come? Tassando le persiane per esempio, razionando le candele, proibendo la circolazione notturna e installando per le vie delle città sveglie rumorose che sparavano colpi di cannone.
Prima entrata in vigore dell’ora legale
Il suggerimento di Benjamin Franklin non fu approvato. Fu riconsiderato però a inizio Novecento (1907) da un inglese, William Willett, che propose di attuarlo alla Camera dei Comuni britannica. E siccome in tempo di guerra il risparmio energetico era importante, nel 1916 venne attuato. Non solo nel Regno Unito, ma anche in Italia e in altri paesi di Europa.
Dal 1996 l’ora legale è adottata in tutta Europa.
L’ora legale in Italia
Nel nostro Paese però dal 1916 in poi l’ora legale fu ripristinata e soppressa più volte. Durante la creazione della Repubblica Sociale (1943-45) ci fu addirittura una sfasatura dell’applicazione dell’ora legale fra il Nord e il Sud del Paese (per alcuni mesi nel 1944 fu in vigore solo nella Repubblica di Salò), finché a partire dal 1966 entrò in vigore con continuità.
… e speriamo la mantengano.
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